Oggi è stata una di quelle giornate storte e interminabili, una di quelle in cui ti chiedi ma chi me l’ha fatto fare di alzarmi dal letto?
Delusione, rabbia, malessere. L’otite cronica di certo non aiuta.
Neanche i lavori sulla tramvia e le sbarre chiuse del parcheggio – menomale che il marciapiede era basso.
Una di quelle giornate in cui tutto va storto, una di quelle in cui ti chiedi ma perché capitano tutte a me? perché non me ne va una per il verso giusto?
Sarà stata la presa di giro da parte di un’agenzia con la quale sarei dovuta partire per Londra per lavoro e a cui ho dovuto – anzi, ho VOLUTO – rinunciare, a pochi giorni dalla partenza, per mancanza di serietà e trasparenza.
Sarà stato pensare a ciò che ho perso nell’accettare inizialmente questo lavoro – bellissime opportunità per me e il mio blog ma non solo.
Sarà stato che in questi giorni mi sto facendo prendere dall’ansia per il mio futuro e sul cosa farò “da grande” – il problema è che ormai grande lo sono da un po’.
Sarà stato che sono una persona che non riesce a vedere il lato positivo delle cose quando capita qualcosa che non va.
Eppure oggi è stata anche una bella giornata.
Perché il ritardo assurdo e i problemi con la tramvia, il parcheggio e le infamate all’agenzia, li ho condivisi con delle persone che conosco alla fine da poco, e forse neanche bene. Eppure mi sembra di conoscerle da una vita, tanto da considerarle delle amiche.
E allora tra risate, pettegolezzi e ramen, anche le giornate negative passano. E ti dimentichi i piccoli grandi problemi della vita, almeno per un po’.
Grazie amiche mie.
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