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Una passeggiata al Cimitero Acattolico di Roma

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La settimana scorsa sono stata a Roma per un colloquio di lavoro (fingers crossed per me!) e avevo un paio d’ore libere prima di prendere il treno per Firenze… che fai, non vai al cimitero a fare un giro?! 😉

Roma la conosco abbastanza bene, perlomeno per quanto riguarda le zone e i punti di interessi più conosciuti, perciò questa volta ho preferito concentrarmi su un posto fuori dagli itinerari turistici comuni, talmente tanto che molti romani che conosco o amici che vivono a Roma non ci sono mai stati! 😀 

Mi riferisco al bellissimo Cimitero Acattolico vicino alla fermata della metropolitana Piramide (linea B).

 

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Suona un po’ macabro lo so, ma amo molto i cimiteri… mi sono innamorata di quello di Stirling, ma anche il Cimitero Acattolico di Roma mi ha rubato un pezzetto di anima. E’ un luogo che ispira pace e serenità e allo stesso tempo ha un non so che di mistico… Alcune delle lapidi sparse tra pini, cipressi e le rigogliose rose selvatiche sono vere e proprie opere d’arte, e raccontano la storia delle persone che qui riposano per l’eternità.

 

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Il Cimitero Acattolico, chiamato anche Cimitero Protestante o Cimitero degli Inglesi, è uno dei luoghi di sepoltura più antichi d’Europa e qui riposano quasi 4000 cittadini stranieri (ma anche qualche italiano), di cui anche molti scrittori, poeti, artisti e altri personaggi più che celebri. Se volete portare un saluto a John Keats, il famosissimo poeta inglese, potete farlo proprio qui a Roma… dove riposa insieme a Percey Shelley, il figlio di Goethe, Andersen… e molti altri. 

 

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Beauty is truth, truth beauty, – that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.

Ode on a Grecian Urn – John Keats

 
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Il Cimitero Acattolico fu creato in seguito a una legge pontificia che vietava a chiunque non fosse cattolico e ai suicidi di essere sepolti in terra consacrata. Questo cimitero, quindi, accoglie le sepolture di stranieri non cattolici (ebrei, ortodossi, protestanti…), ma eccezionalmente anche quelle di alcuni italiani come Gramsci, Gadda, Amelia Rosselli e Dario Bellezza. Ad oggi in teoria è un cimitero tuttora attivo, ma nella pratica è è molto raro che si aggiungano nuove sepolture, anche per gli stranieri.

 

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Uno dei monumenti funebri più conosciuti del cimitero è l’Angelo del Dolore (Angel of Grief in inglese) situato sulla tomba di Emelyn Story, moglie dello scultore statunitense William Wetmore Story, il quale morì poco dopo la realizzazione dell’opera e riposa perciò insieme alla moglie nel Cimitero Acattolico. La scultura raffigura un angelo che, in preda alla disperazione, si accascia sul sarcofago e piange con il volto nascosto. La posizione dell’angelo, ricurvo su se stesso e completamente abbandonato al dolore, mi ha trasmesso davvero una sensazione strana… un misto di stupore di fronte a tanta bellezza, e allo stesso tempo una profonda tristezza… 

 

—> LEGGI ANCHE: Il borgo fantasma di Toiano <—

 

Curiosità: quando sono arrivata di fronte alla scultura ho avuto come un déjà-vu. Eppure io l’ho già visto prima questo angelo. Poi mi è venuto in mente: la copertina dell’album Once dei Nightwish (uno dei miei gruppi preferiti) è proprio ispirata all’Angelo del Dolore del Cimitero Acattolico! Potete vederla QUI se siete curiosi :)

 

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Una cosa che mi ha sorpreso molto, è che questo cimitero non sia visto come un luogo tetro e doloroso, ma anzi, qui la gente viene anche per svagarsi, rilassarsi e passeggiare. Gli innamorati sulla panchina, le chiacchiere e le risate sommesse, il sole che spunta tra i cipressi, le margherite timidamente sbocciate sul prato… pura poesia.

 

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Quest’anno (2016) il Cimitero Acattolico festeggia 300 anni di sepolture, e per celebrare l’evento verrà organizzata una mostra sulla storia del cimitero raccontata attraverso gli occhi di alcuni artisti, che verrà ospitata nella Casa di Goethe in Via del Corso, nel centro di Roma. La mostra sarà allestita dal 22 settembre al 13 novembre 2016, e credo sia un’ottima occasione per scoprire qualcosa in più su questo vero e proprio museo a cielo aperto.

 

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Ecco, ho usato tante parole e immagini per cercare di descrivervi il Cimitero Acattolico, ma credo che Henry James ci sia riuscito perfettamente in sole due righe:

 

Una mescolanza di lacrime e sorrisi, di pietre e di fiori, di cipressi in lutto e di cielo luminoso, che ci dà l’impressione di volgere uno sguardo alla morte dal lato più felice della tomba.

 

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Una passeggiata al Cimitero Acattolico di Roma




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