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Il Borgo delle Camelie in Lucchesia

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Tra le colline del Compitese e le ville storiche della Lucchesia, si trova un borgo (anzi, due borghi!) piccino picciò… il Borgo delle Camelie.

Pieve e Sant’Andrea di Compito sono due paesini caratteristici, l’uno attaccato all’altro, che durante i fine settimana della Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia si animano e aprono ai visitatori i cancelli dei cortili e delle case per mostrare in tutto il loro splendore gli antichi alberi di camelie in fiore che decorano i giardini.

 

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Il Borgo delle Camelie © Sempre in Partenza

 

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Ho avuto l’occasione di passeggiare per i vicoli del Borgo delle Camelie proprio l’ultimo giorno della mostra di quest’anno. Onestamente non sono una grande appassionata di camelie né tanto meno un’intenditrice, ma quando ho saputo della mostra ho deciso di andarci perché mi è sembrata un’ottima occasione per una domenica diversa, all’insegna della natura e del turismo lento

Il percorso attraverso Pieve e Sant’Andrea di Compito è da fare rigorosamente a piedi, per godere dei paesaggi e del silenzio… qui sembra che il tempo si sia fermato e che si viva ancora “come una volta”. 
 
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Pieve e Sant’Andrea di Compito non sono chiamati Borgo delle Camelie per caso. Le camelie, bellissime, sono ovunque! Nei cortili delle abitazioni, lungo il ciglio la strada… ma è nel Camelietum Compitese che troverete il fulcro e l’orgoglio di questa mostra: il camelieto, infatti, ospita una collezione di oltre 200 specie di camelie. Grazie a questa varietà di camelie, impiantate a partire dall’800 nei parchi e nei giardini delle ville lucchesi e toscane, il Camelietum Compitese quest’anno ha ottenuto il titolo di Giardino di Eccellenza. Questa onorificenza finora era stata riconosciuta solo a 39 giardini in tutto il mondo, di cui 14 in Europa e uno in Italia, a Villa Anelli sul Lago Maggiore.
 

 
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Sant’Andrea di Compito, inoltre, vanta anche un altro grande primato: qua, in questo piccolo paesino sconosciuto ai più, si coltiva la Camellia Sinensis, la pianta del tè. Esatto, l’unica varietà italiana di tè viene prodotta proprio qui, in questo rustico borgo nella colline lucchesi, da Guido Cattolica, responsabile per la Toscana della Società Italiana della Camelia. Il clima umido della Lucchesia e le caratteristiche del territorio di Sant’Andrea hanno reso possibile la coltivazione di questo tè particolare, vincitore di riconoscimenti internazionali e rinomato fin nel lontano Giappone.

Durante la Mostra delle Antiche Camelie, il signor Cattolica aveva allestito un piccolo gazebo tra le piantagioni dell’Antica Chiusa Borrini, dove vendeva in prima persona il suo tè tutto speciale… è stato bello ascoltare con quanta cura e quanto impegno si dedichi a questa passione.
 
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A proposito di tè e camelie, durante la mostra è possibile assistere all’incontro tra Oriente e Occidente partecipando all’antica cerimonia giapponese del tè. Purtroppo quando c’ero io è iniziato il diluvio universale (bentornata primavera! -.-‘) proprio mentre ci stavamo dirigendo verso le ville dove si svolgevano i riti giapponesi, ed essendo a piedi e senza ombrello abbiamo preferito tornare verso l’auto. Sfortunatamente, quindi, mi sono persa tutta la parte della mostra dedicata all’oriente… ma almeno ho la scusa per tornare anche il prossimo anno! 😉
 
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A Pieve e Sant’Andrea di Compito non ci sono solo le camelie. Questi piccoli borghi ospitano antiche e suggestive ville nobiliari, come Villa Borrini, Villa Giovannetti, Villa Orsi e Villa Di Vecchio… tutte con una caratteristica comune: i secolari alberi di camelia. Ma non solo: durante la passeggiata lungo il sentiero in questi luoghi magici, vale la pena fermarsi alla Chiesa di Sant’Andrea perché l’interno è davvero impressionante, una vera perla.

E poi, che dire della torre misteriosa
 

 
Nessuno ne conosce davvero le origini, ma si dice che fosse una torre di segnalazione fatta costruire da Castruccio Castracani, signore di Lucca agli inizi del secolo XIV. Sulla sommità è ben visibile il cestello metallico che veniva riempito di materiale infiammabile per segnalare eventuali situazioni di pericolo, mentre vicino all’arco di ingresso, invece, si trova una piccola gabbia in ferro infilata nella pietra… pare che servisse a mettere in mostra le teste dei condannati per fare da monito alla popolazione! :O
 

—> LEGGI ANCHE: Toiano, il borgo fantasma <—

 
E’ possibile salire fino in cima alla torre e ammirare il panorama sulle colline circostanti. Fate attenzione però, sinceramente quelle scalette strette e buie non mi hanno dato una grande sensazione di sicurezza, anzi.
 

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La vista dalla torre © Sempre in Partenza





 
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Come vi ho già accennato, io non mi intendo di fiori e diciamolo pure, neanche di tè (chiedo venia agli appassionati, so che mi state maledicendo! >_<).

Il Borgo delle Camelie però mi ha colpito molto, sia per i bellissimi e vivaci colori di questi fiori, sia per la pace assoluta e l’armonia dei due paesini: il fiumiciattolo, i piccoli ponti in pietra, le case rustiche… sembra di stare in una antica fiaba!
 

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#ohmyprettydoor a Sant’Andrea © Sempre in Partenza
 
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Rapita dalla magia del borgo… © Sempre in Partenza
 
Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia | Informazioni utili:

La Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia si tiene per tre weekend a marzo (quest’anno si è tenuta il 5-6, 12-13 e 19-20 marzo 2016). L’ingresso costa 6 € e l’auto deve essere lasciata in parcheggio gratuito vicino al Frantoio Sociale del Compitese (via di Tiglio 609, Pieve di Compito) da dove partono le navette gratuite per raggiungere il Borgo delle Camelie. Per maggiori info vi consiglio di visitare il sito ufficiale della mostra.
 
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Il Borgo delle Camelie

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